Sergio Savoia, nasce, in tenera età,alle falde del San Gottardo, per poi trasferirsi in piena pubertà all’ombra dei castelli bellinzonesi. Il giovane Savoia mostra un precoce interesse per le cose di lingua deliziando i suoi compagni di liceo con calembour, haiku, limericks e altre composizioni poetiche che, sorprendentemente, non vengono apprezzate dall’establishment letterario ticinese. Dopo una non brillantissima esperienza universitaria milanese (‘a sciacquar i panni in Lambro’) il nostro lavora per un ventennio per una nota emittente radiofonica nazionale. A dimostrazione che c’è vita dopo la RSI viene eletto in Gran Consiglio e inizia una proficua collaborazione decennale con il WWF. Viene infine riassunto a Comano, dove mette a frutto le competenze acquisite con linci e cinciallegre salvando dall'estinzione del "No-Billag" il servizio pubblico radio-televisivo. 

​

Al suo attivo ha una serie di pubblicazioni di vario valore letterario ma di sicuro volume cartaceo. Tra queste citiamo ‘Lo Svizzionario,
splendori e miserie della lingua italiana in Svizzera’, vero e proprio best-seller.

​

​